Kalia Rokoan

mezzo-sangue immonda (cdp) lv 10

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  1. frost666
     
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    background kalia rokoan:

    Background: Naqui nel casato di Balrad-ghal di cui il patrono infernale era il suddetto demone. mia madre morì dopo il parto e mio padre, il patriarca "Lord Nardall" mi affidò ai migliori maestri, insegnanti e balie affinchè ricevessi la più completa educazione fisica e mentale come si addiceva alla figlia del patriarca. furono anni tranquilli. studiai storia, letteratura, linguaggi, fisica, matematica ed ogni altra sorta di materia utile. e nel frattempo mi addestravo nelle arti magiche e nella lotta. i miei mentori decisero di farmi percorrere la via della stregoria poichè ero molto dotata in questo campo. nella lotta in mischia con o senza armi ero la migliore, seconda solo a mio padre. un giorno uccisi senza alcuna intenzione il mio allenatore. poichè l'atto ero stato involontario mi processarono e decisero di punirmi con trecento frustate. mentre il mio aguzzino mi frustava io non emettevo nessun suono. il mio primo insegnamento era stato mai cedere. il suo ero far gridare le sue vittime. alla fine quando le trecento frustate finirono mi reggevo malferma sulle gambe ed ero completamente ricoperta del mio stesso sangue. andai nelle mie stanze e dopo essermi spogliata mi specchiai. nella parte della schiena non si capiva da dove usciva il sangue, ne tantomeno dove erano le ferite. aprì l'acqua dei rubinetti e mi calai nella vasca. dopo poco l'acqua che la stava riempiendo divenne completamente rossa. aspettai che l'emmorragia si fermasse poi uscii e mi asciugai. mi feci una fasciatura decente. non fu l'unica punizione e nemmeno la più d'ura. una volta sbagliai un bersaglio e per punizione venni spintà contro una grata incandescente con la schiena. un'altra punizione veniva chiamata "il cammino di dolore e sangue" e presi pure quella. mi fecero cammire per 100 metri sui tizzoni ardenti, per altrettanti su un manto di cubetti ghiaccio, e infine una lastra elettrificata. e alla fine del pecorso tornai nelle mie stanze lasciando impronte sanguinolente su varie pavimentazioni. uccisi un parente perchè mi mise le mani addosso e venni punita. di nuovo. con la più terribile. fu l'unica punizione in cui urlai aiuto, paura e dolore. e mentre la punizione sembrava non finire mai arrivai al punto di aver urlato tanto da non riuscire più a emettere niente. quando riuscì a uscire ero sporca, con i capelli in disordine e sanguinante i vari punti del corpo, ma fiera e nobile come solo una del clan di Balrad-ghal sa essere. il giorno dell'esame finale ci scontrammo in un ventina dove nessuno si conosceva, solo io ne uscii illesa. mio padre era lì e dopo una consultazione molto breve con i suoi amministratori mi convocò nella sala delle udienze dove, una volta conclusa una cerimonia divenni una, chiamiamola, recupera-crediti. andavo in giro a riscuotere da coloro che dovevano soldi al casato. intendiamoci: quelli che non volevano saldare i debiti li convincevo. dopo un poco di tempo quando qualcuno di questi individui mi vedeva arrivare o pagava immediatamente o si dava alla fuga. nel secondo caso lo prendevo e giustiziavo seduta stante. in breve tempo divenni l'assassina più popolare di Balrad-ghal e della città. venivo coinvolta spesso a riunioni politico-militari dato che la mente forgiata nel corso di quegli anni aveva guadagnato l'astuzia e l'intelligenza pari a quelle elfiche se non superiori. poco tempo dopo mia cugina Arianna mi sfidò a duello con la posta che se avessi perso avrei lasciato a lei il mio titolo. accetai e dopo poche decine di minuti uscii vincitrice, completamente illesa. non le andò mai giù. provo ad assassinarmi diverse volte, ma falli, anche se io non riuscii mai ad accusarla formalmente. dopo un pò di tempo mio padre mi convocò d'urgenza. mi chiese di andare in direzione delle città di endymion, che era dall'altra parte del mondo, di fare esperienza e vivere. e così cominciai a viaggiare. ogni volta che mi imbattevo in qualche città o villaggio avevo la costante sensazione di essere osservata per troppo tempo. così cominciai a rimanere trasformata nelle mie sembianze umane sempre. perfino quando dormivo. viaggiando facevo anche ricerche e a quanto pare Balrad-ghal era uno dei dodici figli immondi di tiamat. un giorno incontrai una dragonide di platino. era senza ricordi a parte il nome. io mi ofrì di accompagnarla in un viaggio per cercare di farle riavere i suoi ricordi. io tuttavia non fidandomi di lei dormivo con un occhio aperto. e lei faceva lo stesso. in senso letterale. dopo qualche anno (otto) arrivammo nelle città dei maghi nota come endymion. cercammo un alloggio e lo trovammo in una locanda chiamata puledro immondo. mi piaceva quel nome. entrando notammo un grande e grosso uomo del di Midgar seduto con un nano, scriveva delle rune su un foglio e mentre scriveva vento si aprì un taglio nel foglio. scrivendo fulmine si accartocciava. e così via. mi avvicinai e gli chiesi: sei una sorta di incantatore? - al che lui si girò e rispose: - certamente, il mio nome è Hirad. e stasera se vuoi, sono il tuo incantatore. - e mentre lui e il nano scoppiavano a ridere io lo presi per il collo e lo inchiodai al muro più vicino. e mentre sofi agitava la coda divertita io gli dissi: - ho notato che ti manca un occhio. se non vuoi perdere pure l'altro ti conviene non farti beffe di me, chiaro? - - cristallino. - rispose lui. e mentre riprendevamo una conversazione civile mi sedetti e continuammò a conversare di magia, mentre i fumi dell'alcool portavano a una conversazione meno seria lui mi raccontò che veniva da midgar, era uno mago elementalista e bramava solo la vendetta. a quel punto mi venne in mente la leggenda che avevo sentito qualche tempo fa e quindi chiesi: - quindi, la leggenda del fantasma di "ColdHeart" dei mari del sud, é la tua?- - è solo una storia. - e mentre si univa alla conversazione il nano chierico "Bunchu", decidemmo di formare un gruppo dato che l'unica cosa interessante da fare era cercare le reliquie che era stato incaricato di trovare. magari ci scappava qualche tesoro del casato o qualche libro di magia antica, o ancora meglio i ricordi di sofi. ho detto loro di chiamarmi mari e non ho rivelato niente di ciò che sono.

    Aspeto fisico:
    indossa sempre le vesti da assassina del clan che le conferiscono una libertà di movimento molto ampia per lanciare gli incantesimi. gli occhi gialli e i capelli viola lunghi non sono un problema dato che molti umani li hanno di colori più stravaganti. e simpatica e molto affascinante. non bada molto al fatto di sembrare affascinante. per non rivelare al gruppo cosa può essere porta un paio di occhiali, un cerchietto ferma capelli e si tinge questi ultimi di color castano.
    Personalità:
    non ama apparire anche se ama esercitare sugli uomini un certa attrattiva. non ha mai avuto occasione di trovare un compagno data la sua indole violenta, anche se ha ricevuto molte proposte di fidanzamento da clan vicini al suo. a diverse cicatrici sulla schiena provocate dalle punizioni inferte dal clan per diversi errori. gli piace molto passeggiare e leggere quando non vuole allenarsi. la spaventa il fatto che potrebbe diventare la matriarca un giorno poichè questo limiterebbe di molto la libertà conquistata otto anni fa. vuole solo viaggiare e fare nuove esperienze per il momento. la fa arrabbiare molto quando gli altri la giudicano in base alla sua discendenza di mezza-immonda. è neutrale ma anche spietata. vede nelle esecuzioni la giusta punizione per le malefatte e gli errori compiuti. tuttavia non sopporta di veder soffrire i bambini anche se và contro la sua natura, poichè la sofferenza dei piccoli le ricordano un'infanzia di punizioni dolorose.
     
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0 replies since 15/1/2013, 16:24   7 views
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